venerdì 29 luglio 2011

Hervé Barulea


Hervé Barulea (talora scritto anche, ma meno correttamente, Hervé Baruléa), in arte Baru (Thil, 29 luglio 1947) è un autore di fumetti francese.

Nato da padre italiano e madre bretone, entrambi operai, si interessò al fumetto solo nel 1975 con la lettura delle avventure di Tintin e Spirou, ma abbandonò presto questo tipo di intrattenimento, non soddisfatto del confronto con altre forme narrative.
« Provavo una sorta di vergogna nei confronti di generi "alti" come letteratura e cinema, una vergogna legata all'idea del fumetto come linguaggio infantile, da superare crescendo, ma anche intimamente collegata ai miei natali umili, che volevo dimenticare. »
(Dichiarazione di Baru in occasione di una conferenza tenuta a Lucca nell'ottobre 2001. In Giovanni Scalambra, art. cit., 2002)
Negli anni successivi, iniziò, tuttavia, a ricercare un linguaggio espressivo adeguato per le sue intenzioni di critica sociale di ispirazione socialista. In quest'ottica, superati da poco i trent'anni, si riaccostò al fumetto debuttando nel 1982 come disegnatore sul periodico francese Pilote.
« Avrei potuto scegliere la politica, ma ho preferito puntare sul mezzo espressivo. L'arte era da sempre lontana dal mio ceto, così come il cinema, quasi inarrivabile, e la letteratura, legata in modo conflittuale con la scuola. All'inizio degli anni settanta il fumetto era stato preso per il bavero, ribaltato, rivisto e ristrutturato. Avvicinarmi ancora a questo linguaggio ha rappresentato una sorta di riappacificazione. »

Nel 1985, ha ottenuto il premio Alfred du meilleur album français (miglior fumetto d'esordio in lingua francese) al Festival d'Angoulême per il primo volume della serie "Quéquette blues"; nel 1991 ha ricevuto il premio Alph-Art du meilleur album français per "Le Chemin de l'Amérique" (Verso l'America) assieme a Jean-Marc Thévenet e, successivamente nel 1996, per "L'Autoroute du soleil" di cui ha curato anche la sceneggiatura.
I suoi lavori sono stati pubblicati in oltre dieci paesi, tra cui il Giappone per conto della casa editrice Kodansha. A partire dal 2002, alcune sue opere sono state tradotte in italiano e pubblicate da Kappa Edizioni e Coconino Press: "Gli anni Sputnik" (Les Années Spoutnik, 1999-2003), in quattro volumi; Buon Anno (Bonne année, 1998) serializzata sulla rivista Mondo Naif; Autoroute du Soleil, opera completa in due volumi, e Verso l'America, volume unico su testi di Jean-Marc Thévenet.

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