mercoledì 20 luglio 2011

Carlos Augusto Alves Santana


Carlos Augusto Alves Santana (Autlán de Navarro, 20 luglio 1947) è un chitarrista messicano.
Ha cominciato a riscuotere consensi tra gli anni settanta ed ottanta, con il suo gruppo, chiamato semplicemente Santana. Già allora mescolava vari generi, quali salsa, rock classico, blues e fusion. Allora come oggi Santana usava in modo estensivo i suoi assoli di chitarra, e si avvaleva anche di strumenti più tradizionali del suo paese. In seguito ha continuato a sperimentare questa formula, tra alterne fortune.
Nel corso degli anni novanta Santana rischiò il declino, scongiurato nel 1999 dall'album Supernatural. Grazie a questo lavoro, il più importante successo della sua carriera, ha fatto conoscere la sua filosofia musicale alle nuove generazioni.
Ha venduto più di 80 milioni di dischi,[2] ed è anche considerato tra i migliori chitarristi rock esistenti. La rivista Rolling Stone lo ha inserito nella Lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone al 15° posto.

Santana nacque ad Autlán de Navarro, nello stato messicano di Jalisco, da una famiglia di musicisti (il padre José era un violinista mariachi). Anche lui si appassionò presto alla musica, iniziando a suonare il violino all’età di cinque anni. Parecchi anni dopo la sua famiglia si trasferì a Tijuana, e lì Santana cominciò a suonare la chitarra da autodidatta, lo strumento che presto lo avrebbe reso celebre. Si ispirò ad altri famosi chitarristi come John Lee Hooker, T-Bone Walker e B.B. King, che ascoltava dalle stazioni radio statunitensi al confine. Nel 1961 Santana emigrò a San Francisco, negli Stati Uniti. Dopo che i suoi familiari lo avevano convinto a restare in California, si diplomò alla Mission High School di San Francisco nel 1965. Carlos iniziò ad aiutare la famiglia lavorando come lavapiatti, e crebbe appassionandosi alla musica della Bay Area, spesso andando di nascosto al Bill Graham's Fillmore Auditorium ad ascoltare alcuni dei suoi musicisti preferiti: tra questi vi erano Muddy Waters, The Paul Butterfield Blues Band, The Grateful Dead e molti artisti rock, blues e jazz che lì si esibivano.
Alla fine del 1966, il chitarrista Tom Frazier intese mettere in piedi un gruppo rock. Così a lui si aggregarono Santana (voce e chitarra), Mike Carabello (percussioni), Rod Harper (batteria), Gus Rodriguez (basso) e il nativo di Seattle Gregg Rolie (voce ed organo), per formare i Santana. Carlos ha sostenuto che solo lui e Rolie erano interessati seriamente alla musica, mentre gli altri erano intenti solo allo spettacolo e alle esibizioni dal vivo. Lo stesso Santana non era visto dagli altri come vero leader del gruppo, che pure portava il suo nome. I sei operarono tutti come in un collettivo, cosa che avrebbero fatto per tutti i primi anni settanta. Stan 'Moon' Marcum, d'accordo con il gruppo sull'idea del loro nome, divenne il loro manager. In quel periodo Jorge Santana, fratello di Carlos ed anche lui chitarrista, iniziò una carriera parallela con i Malibu's e poi passò ai Malo, di discreta popolarità.
Dopo qualche tempo il nome del gruppo si ridusse semplicemente a "Santana". Allora nella sua lineup c'erano Carlos, Rolie, il bassista David Brown, il batterista Bob 'Doc' Livingston e il percussionista Marcus Malone. Il promoter Bill Graham li ascoltò e gli permise di esibirsi al Fillmore (poi Fillmore West). L’esordio discografico di Santana fu un'ospitata in The Live Adventures of Mike Bloomfield and Al Kooper, con Al Kooper e Mike Bloomfield, anche loro regolarmente in tournee al Fillmore.
Sono sempre girate voci su come la band abbia incorporato elementi di musica latina, visto che ironicamente né Santana né Gregg Rolie ne trassero inizialmente ispirazione. Si sa dei loro frequenti “showcases” al San Francisco's Aquatic Park, dove suonatori di conga si sarebbero a loro uniti per le sessioni ritmiche. Inoltre, all'epoca Carlos cominciò ad esplorare per la prima volta altri tipi di musica, nella poliedrica scena di Frisco. Il locale chitarrista jazz Gabor Szabo divenne fan di Santana, ed usò anche lui congas sul suo album 'Spellbinder', uscito nel 1966. Ma soprattutto capì presto che, usando le percussioni nella band, le ragazze avrebbero ballato scuotendo selvaggiamente i fianchi, come danzatrici del ventre. Così Santana scoprì che le percussioni latine attiravano il pubblico, e le aggiunse alla propria musica.

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