sabato 11 febbraio 2012

Giuseppe Basini

(Reggio Emilia, 10 febbraio 1947) è un fisico e politico italiano. Dopo la laurea in fisica nucleare, conseguita all'università di Roma, ha ricoperto incarichi di ricerca in vari paesi (Stati Uniti, Francia, Germania, Svizzera) per molte istituzioni scientifiche (Nasa, CEA, CERN) percorrendo i gradi della carriera accademica fino al rango, di dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Nel marzo 2010 è stato invitato per la sua teoria Open Quantum Relativity ad assumere la posizione, che attualmente ricopre, di Guest Professor presso il CERN di Ginevra. Ha inoltre ricoperto, in qualità di esperto indicato dal Ministero degli Esteri, l'incarico di membro della Commissione Sostituzione Materiali della Comunità Economica Europea, per lo studio della possibilità economica di sostituzione dei materiali rari o in via d'esaurimento. Attualmente ha al suo attivo oltre 250 pubblicazioni scientifiche, fra cui 165 su riviste specializzate. La sua attività si è concentrata dapprima nel campo della fisica subnucleare sperimentale, nell'ambito della quale può essere considerato uno degli iniziatori del giovane settore noto come astrofisica delle particelle subnucleari (astro-particle physics) grazie ai molteplici ruoli negli esperimenti MASS, MASS-SAT, WiZard condotti tramite palloni atmosferici e apparati esterni all'atmosfera, precursori del successivo esperimento PAMELA. In seguito, in collaborazione con il Prof. Salvatore Capozziello, la sua attività scientifica si è indirizzata nel settore della fisica teorica, segnatamente nel filone dei tentativi di unificazione fra teoria della relatività e meccanica quantistica. La proposta teorica da loro avanzata, nata da una soluzione da loro individuata del paradosso Einstein-Podolsky-Rosen, è nota negli ambienti accademici internazionali come Open Quantum Relativity ed è oggetto di una lunga serie di pubblicazioni tuttora in corso sulle principali riviste. La più innovativa peculiarità della teoria proposta da Basini e Capozziello è la dimostrazione matematica della possibilità che le frecce del tempo siano due, avanti ed indietro, anziché una sola. Da Alleanza Nazionale, al Partito Liberale Italiano al Partito della Nazione - Attivo nella politica giovanile fin dal periodo universitario Basini ha militato nella Gioventù Liberale Italiana e poi nel Partito Liberale Italiano. Dopo un periodo di abbandono della politica, legato alla continua attività scientifica all'estero, Basini ha iniziato una nuova stagione di impegno, inizialmente con il patto Segni nell'area dei circoli Popolari e Liberali. Dopo la svolta a sinistra di Mario Segni nel 1993 della quale Basini[7] fu tra i primi oppositori insieme a Indro Montanelli, Enzo Savarese e Gian Nicola Amoretti egli, pur non avendo mai avuto la tessera del Movimento Sociale Italiano, scelse di contribuire da promotore, come rappresentante di una nuova anima liberale e di destra, alla fondazione di Alleanza Nazionale. Fra i relatori al banco del primo Congresso di Fiuggi, Basini si candidò alle Europee del 1994, posizionato secondo nella lista della circoscrizione Nord Est dietro Gianfranco Fini, ottenendo oltre diecimila preferenze, fu in seguito eletto nel 1996 al Senato della Repubblica per il collegio di Rimini. In Alleanza Nazionale Basini, membro dell'Ufficio Politico e della Direzione Nazionale, mantenne sempre una posizione rigorosamente di destra liberale e reaganiana, vicina ed alleata alle posizioni della corrente Destra e Libertà guidata da Adolfo Urso ed Altero Matteoli, come testimoniano le posizioni di critica anche forte assunte per esempio dopo la svolta di Verona[8], fino alla sua decisione di dimettersi dalla Direzione di AN nel 2001 per divergenze sulla gestione del Partito e per la decisione di approfondire gli impegni scientifici. A questo periodo risale la svolta verso la fisica teorica. Dopo alcuni anni di inattività politica e profondo impegno scientifico Basini si è impegnato nella fondazione di un nuovo movimento, insieme a Gian Nicola Amoretti e a Gabriele Pagliuzzi, chiamato Destra Liberale Italiana, andato poi a confluire nel Partito Liberale Italiano all'atto della sua ricostituzione il 3-4 dicembre 2004 a Roma sulla base di un programma scritto anche con il suo contributo. Al primo congresso del ricostituito PLI è stato eletto dai delegati Presidente del Consiglio Nazionale del partito. Nel frattempo ha ricoperto in qualità di esperto l'incarico di membro della commissione per la comunicazione ambientale del Ministero dell'ambiente guidato da Altero Matteoli (2004-2006). Al termine del suo mandato di Presidente del Consiglio Nazionale del PLI, a causa di divergenze con la Segreteria sull'orientamento politico del Partito, secondo Basini non posizionato a destra in modo sufficientemente chiaro e univoco a causa della posizione laico-centrista aperta a sinistra assunta da Stefano De Luca, ha scelto di non ricandidarsi ed è tornato a dedicarsi a tempo pieno agli impegni scientifici. Nel novembre 2010, Basini, secondo il quale il centro-destra nel corso degli anni aveva tradito sia la sua ispirazione liberale sia quella patriottica a causa di un partito che si chiamava Forza Italia diventato ostaggio della Lega, ha annunciato d'aver aderito al soggetto politico 'Unione di Centro-Verso il Partito della Nazione', in una conferenza stampa con il Presidente dell'UDC Rocco Buttiglione Vicepresidente della Camera dei Deputati. Posizioni politiche ed attività culturale - Le posizioni politiche liberali e conservatrici nel senso reaganiano di Basini sono ampiamente documentate dal saggio De Libertate, ma anche dalla cospicua attività di opinionista svolta negli anni sul periodico l'Italia Settimanale, sul Giornale, sull'Indipendente, sull'Opinione e sul Tempo. Con riguardo alla forma istituzionale Basini, sostenitore di Amedeo di Savoia Aosta, aderisce all'Unione Monarchica Italiana presieduta da Gian Nicola Amoretti. Degna di nota è stata la sua attività politica d'avanguardia sul fronte del rilancio della produzione di energia nucleare in Italia. Infatti, coerentemente con le posizioni del PLI storico, uno dei pochi partiti a opporsi al referendum sul nucleare del 1987, Basini ha sempre sostenuto l'esigenza di liberalizzare la produzione di energia nucleare, superando un divieto fondato solo su paure del popolo e senza reale fondamento scientifico, e per questo ha presentato uno dei primi disegni di legge in tal senso, il DDL 3735. Parallelamente alle sue attività scientifiche e politiche, Basini ha fondato nel 1997 un istituto per lo studio del futuro prossimo della specie umana e l'elaborazione di proposte politiche, l'Istituto del Futuro Secolo XXII il quale ha organizzato diversi convegni di studio alla presenza di altissime autorità scientifiche e politiche. Proprio a commento di uno di questi convegni Lina Sotis pubblicò un divertente aneddoto sul rapporto di amicizia che lega Basini e Romano Prodi. Nello stesso periodo, 1997-1998, Basini è stato docente nella VII e nella VIII edizione della Scuola di Liberalismo della Fondazione Luigi Einaudi diretta da Enrico Morbelli. Basini è inoltre socio d'onore del Rotary International per il Distretto 2070, RC Salsomaggiore Terme. È autore di due monografie: "La ragione e il cammino incantato" (trasposizione poetica delle leggi della fisica, con prefazione del Prof. Nicola Cabibbo e del Prof. Renato Angelo Ricci, all'epoca presidenti rispettivamente dell'INFN e della European Physical Society) e "De Libertate" (trattato di politica liberale, con le prefazioni dell'On. Silvio Berlusconi, del Prof. Renato Angelo Ricci e dell'On. Gabriele Pagliuzzi).

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