lunedì 2 gennaio 2012

James K. Glassman

(Washington, 1° gennaio 1947) è un giornalista, politico e diplomatico statunitense, sottosegretario di Stato per la diplomazia e gli affari pubblici durante l'amministrazione Bush. Dopo gli studi ad Harvard, Glassman intraprende la carriera giornalistica, dapprima sulla carta stampata e poi in televisione. Con il passare degli anni si affermò come editorialista e nel 1999 fu co-autore di un libro, Dow 36,000. In questo scritto, Glassman espose la sua idea secondo cui l'indice di borsa del Dow Jones, che in quel periodo si aggirava intorno a quota 10.000, sarebbe salito a 36.000 nei successivi cinque anni[1]. La profezia di Glassman tuttavia non si avverò e addirittura dopo tre anni l'indice decrebbe del 30%, arrivando a 6.300 nel giro di un decennio. Glassman però dichiarò anche a distanza di anni di non essersi pentito di aver scritto il libro e che non riteneva di doversi scusare con chi aveva prestato fede alle sue parole[2]. Negli anni successivi Glassman si avvicinò al Partito Repubblicano, divenendo noto per la sua ideologia conservatrice. Nel 2007 fu nominato presidente del consiglio di amministrazione del Broadcasting Board of Governors e l'anno seguente il Presidente George W. Bush lo scelse per sostituire Karen Hughes in veste di sottosegretario di Stato per la diplomazia e gli affari pubblici. Dopo la fine dell'amministrazione Bush, Glassman è tornato al lavoro di giornalista, collaborando con vari quotidiani come il Washington Post, il Wall Street Journal e il New York Times.

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