giovedì 19 gennaio 2012

Osvaldo Jaconi

(Mandello del Lario, 19 gennaio 1947) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, attuale tecnico del Bassano. Osvaldo Jaconi ha militato per dieci anni come centrocampista offensivo nel Calcio Lecco 1912, raggiungendo la serie A nella stagione 1966-1967, collezionando 3 presenze, finita la parentesi lombarda, gioca con ottimi risultati in varie squadre di serie C: Teramo Calcio, Football Brindisi 1912 e Civitanovese Calcio proprio qui, termina la carriera da calciatore per iniziare la carriera d'allenatore. Ha avuto una lunga carriera di allenatore in serie C ed è stato protagonista della promozione del Castel di Sangro dalla Serie C2 alla Serie B, ottenuta nelle stagioni 1994-1995 e 1995-1996, e della successiva salvezza del 1996-1997. In seguito è riuscito a portare in serie cadetta anche il Savoia e il Livorno. Molto amato dalla tifoseria labronica, la quale lo ha soprannominato simpaticamente "Vodz".[senza fonte] Insieme con Luigi Simoni è il tecnico in Italia che vanta più promozioni. Con una mossa a sorpresa nel novembre del 2008 torna ad allenare il suo primo amore: la Civitanovese, che milita in Eccellenza; riesce nell'impresa, grazie ad un ripescaggio, di tornare in Serie D. Il 3 giugno 2010 firma un contratto annuale con il Bassano. Il biennio biancoscudato - Jaconi nella stagione 1998-1999 viene chiamato ad allenare la compagine Torrese ne campionato di serie C1 riuscendo a portare in serie cadetta i bianchi di Torre annunziata qualificandosi quinta e vincendo nei paly off prima il palermo ( 1 a 0 al S.Paolo e 0-1 alla Favorita e poi superando la più quotata Juve Stabia per 2-0 nella finale al Partenio di Avellino. L'anno seguente in seriB dopo un inizio scoppiettante nn risce a portare buoi risultati e viene esonerato. Il biennio livornese - Jaconi è l'unico allenatore durante la presidenza di Aldo Spinelli a Livorno ad aver mantenuto la carica per due campionati interi e consecutivi. Arrivato nell'estate 2000, se n'è andato all'indomani della promozione ottenuta il 5 maggio 2002 alla fine di un campionato dominato per tutto il girone di ritorno. Le sue capacità psicologiche hanno fatto si che il gruppo formatosi durante la sua gestione componesse per buona parte anche l'ossatura della compagine che due anni dopo con Walter Mazzarri ha completato il doppio salto approdando alla serie A dopo 55 anni. I suoi meriti lui li ha sempre divisi oltre che con la squadra, con i dirigenti amaranto dell'epoca Roberto Tancredi, Roberto Piccini e Renzo Corni, abili a fungere da cuscinetto tra le intenzioni dell'allenatore e le iniziative del presidente. Jaconi è il tecnico che ha dato a Igor Protti(53 gol in due anni fra Campionato e Coppa Italia) la possibilità di rinascere, valorizzandolo all'estremo e modellandogli due signore squadre attorno. Il primo campionato, venne chiuso al terzo posto dopo aver perso la finale play-off di Como giocata con Protti infortunato, ma il gioco, il gruppo, la compattezza e il feeling coi tifosi, insieme a risultati storici come Livorno - Como 2-1, Livorno - Modena 3-1, Livorno - Pisa 3-0, Livorno - Lucchese 2-0, Livorno - Brescello 4-0, Livorno - Reggiana 5-0, Livorno - Arezzo 5-3, riempirono di entusiasmo una tifoseria che nominandolo Vodz lo blindò togliendo al presidente eventuali desideri di cambiare. La formazione tipo era un 3-5-2 con Ivan; Cannarsa, Vanigli, Giuseppe Geraldi; Tonino Martino (Giacomo Nincheri), Domenico Di Carlo, Giuseppe Alessi, Doga; Giacomo Lorenzini, Igor Protti. La stagione successiva fu una marcia trionfale: la partenza di Geraldi (passato in B) fu colmata con la promozione a titolare del rincalzo Fanucci, quella di Alessi (tornato a Napoli per fine prestito) con Saverino e le mancate riconferme di Di Carlo e Lorenzini aprirono la strada a Gelsi e Alteri ai quali si aggiunse un elemento eclettico e di lusso per la categoria come Piovani. Il girone di andata fu un crescendo ad inseguire il Treviso, partito sparato proprio grazie ai gol dell'ex Lorenzini, con risultati come Arezzo - Livorno 0-1, Livorno - Pisa 2-0, Triestina - Livorno 0-3 e Livorno - Lucchese 3-0. Alla penultima di andata lo scontro diretto fu Livorno - Treviso 4-1 con i labronici che azionarono la freccia per il sorpasso arrivato dopo qualche settimana. Nel girone di ritorno, mentre calava il Treviso cresceva lo Spezia, ma il filotto di partite Livorno - Arezzo 2-0, SPAL - Livorno 2-4 (0-4 a 5 minuti dal termine), Livorno - Carrarese 4-1, Livorno - Reggiana 3-0 e Pisa - Livorno 1-3, permise ai labronici di presentarsi allo scontro diretto coi liguri potendo permettersi anche la sconfitta, che fu la prima della stagione. Le quattro giornate restanti dettero altrettante vittorie: Monza - Livorno 0-1, Livorno - Albinoleffe 1-0, Treviso - Livorno 1-2 (storico gol di Protti all'86) e passerella finale col fanalino di coda Alzano sotto di tre reti già alla fine del primo tempo. Osvaldo Jaconi divenne Storia per quella squadra di cui, avrebbe detto in seguito: "dopo la finale di Como, non ero più solo l'allenatore, ma anche uno dei tifosi." Il Vodz, fra le tante cose per cui è ricordato sul Tirreno, sarà sempre l'allenatore che con il Associazione Sportiva Dilettantistica Castel di Sangro cacciò il Livorno fuori dai play-off, l'allenatore che all'Ardenza stabilì l'inversione delle panchine perché se il guardalinee opera davanti al tuo settore è più influenzabile, l'allenatore che ha vinto quattro derby su quattro meritandosi la frase di una canzone che sull'aria di Tanto pe' canta' si andava a chiudere con "Perché in panchina c'è Osvaldo Jaconi, che ha fatto piange(r) tutti i pisàni!", ma soprattutto una persona disponibile di grandissima educazione. Questo i livornesi non l'hanno mai dimenticato.

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