sabato 3 dicembre 2011

Marco Revelli

(Cuneo, 3 dicembre 1947) è uno storico e sociologo italiano. Figlio del partigiano-scrittore Nuto Revelli, è titolare delle cattedre di Scienza della politica, Sistemi Politici e Amministrativi Comparati e Teorie dell'Amministrazione e Politiche Pubbliche presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", si è occupato tra l'altro dell'analisi dei processi produttivi (fordismo, post-fordismo, globalizzazione), della "cultura di destra" e, più in genere, delle forme politiche del Novecento. È coautore con Scipione Guarracino e Peppino Ortoleva di uno dei più diffusi manuali scolastici di storia moderna e contemporanea (Bruno Mondadori, 1°ed. 1993). Attività politica e giornalistica [modifica] La sua prima esperienza politica è stata in Nuova Resistenza, un gruppo nato sull'onda degli eventi del luglio 1960 e attivo fino al 1968. In seguito partecipa alla fondazione di Lotta Continua, in cui rimarrà fino allo scioglimento (1976). Verso la fine dell'esperienza di LC inizia a collaborare con la rivista Primo Maggio, cioè con "il filone operaista che non aderisce e non segue la parabola di Potere Operaio, e che sceglie di stare a cavallo tra analisi sociale e ricostruzione storica, che lavora sulla storia dell’altro movimento operaio". Alla fine degli anni novanta è stato tra i fondatori del periodico (prima mensile e poi settimanale) Carta dei Cantieri sociali. Suoi articoli compaiono spesso sul quotidiano Il Manifesto e sul settimanale Vita non profit magazine. Nel 2008 è stato (assieme a Giorgio Cremaschi, Gino Strada, Noam Chomsky, Ken Loach ed altri) tra i firmatari di un appello di solidarietà nei confronti del senatore di Rifondazione (ora Sinistra Critica) Franco Turigliatto, espulso dal suo partito per non aver votato in parlamento una mozione sulla politica estera del secondo governo Prodi. Dal 2007 è presidente della Commissione di indagine sull'Esclusione Sociale (CIES).

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