A disposizione di tutti i coetanei, da utilizzare ad uso personale o collettivo, per scambio di incontri, gemellaggi, opinioni, suggerimenti.
mercoledì 18 gennaio 2012
Takeshi Kitano 北野武
Kitano Takeshi?) conosciuto anche come Beat Takeshi (ビートたけし Bīto Takeshi?) (Tokyo, 18 gennaio 1947) è un regista, sceneggiatore, attore, montatore, scrittore, pittore, presentatore televisivo e autore televisivo giapponese.
Il regista ha una figlia, la cantante Shoko Kitano, di cui ha anche diretto un videoclip musicale, la quale fa una piccola partecipazione nel film Hana-bi - Fiori di fuoco: è la bambina con l'aquilone che si vede nel finale.
La formazione -
La sua prima esperienza artistica risale al 1973 al Français, un locale di spogliarello di Asakusa, un quartiere di Tokyo. Nel locale, fra un numero di spogliarello e l'altro, si esibiscono dei comici di cabaret. Una sera il compagno di uno dei comici non può salire sul palco, e così viene chiamato il giovane Kitano a sostituirlo.
Da allora il regista rimane per molti anni in quel locale, dove impara la danza, la recitazione e tutto il teatro satirico classico giapponese, sotto l'ala protettrice del famoso comico Senzaburo Fukami. Kitano stesso racconterà questa sua esperienza formativa nel libro autobiografico Asakusa Kid, uno dei suoi tanti romanzi, dal quale è stato anche tratto un film omonimo, così come gli servirà da ispirazione per il suo film Kids Return.
Una volta abbandonato il Français, Kitano ed un suo amico, Kaneko Kiyoshi, formano il gruppo chiamato Two Beats specializzandosi in manzai, numeri comici a due tipicamente giapponesi.
Anche dopo quella esperienza, Kitano ha voluto mantenere il nome d'arte che aveva in quel gruppo, scegliendo di firmarsi Beat Takeshi per le sue prime prove da attore cinematografico.
L'esordio sul grande schermo -
Dopo una gavetta nel mondo del cinema, fra cui degno di nota è la partecipazione a Furyo (Merry Christmas, Mr. Lawrence, 1983) di Nagisa Oshima, Kitano viene scritturato per il ruolo da protagonista in Violent Cop (titolo originale Sono otoko, kyobo ni tsuki, che può essere tradotto con "Attenzione, quest'uomo è pericoloso!"). Il film nasce come violento poliziesco sulle orme dello stile statunitense, con Kinji Fukasaku alla regia e Beat Takeshi nel ruolo del tipico poliziotto solitario e giustiziere.
Per motivi non specificati, Fukasaku rinuncia alla regia, e Kitano chiede alla produzione di potersi cimentare lui. La motivazione è semplice: non l'ha mai fatto e vorrebbe provare. Il suo passato da cabarettista e poi da comico televisivo non l'aiutano certo in questa impresa, soprattutto nei confronti della critica. Ma Kitano è un artista eclettico.
Una volta avuta la regia di Violent Cop, Kitano si appropria del film girandolo secondo i suoi gusti. Invece di un classico film sulla Yakuza tipicamente giapponese, o di un poliziesco all'americana, il regista gira un film personalissimo e intenso, intriso di violenza e di passione, nel quale oltre alle tematiche tipiche del film di genere si intravede già l'innesto di temi come l'astrazione e la preparazione alla morte, che saranno preponderanti nella sua produzione successiva.
Nel film il protagonista ha una sorella con disturbi mentali che tratta con una dolcezza che stride con la violenza con cui invece tratta i malviventi. Ma la violenza di Kitano non è mai fine a sé stessa, non è mai spettacolare. Il regista stesso dirà, in più interviste, che la sua è una violenza "dolorosa", improvvisa e spaventosa, una violenza che non fa venire voglia di imitarla, bensì di fuggirne.
Alla sua uscita nelle sale giapponesi, nel 1989, il film passa quasi inosservato. La figura di Kitano violento e sofferente giustiziere stride molto con l'immagine di Kitano comico e intrattenitore, ed il pubblico è disorientato, così come la critica[senza fonte].
Il "secondo esordio" -
Vincenzo Buccheri ha definito il film Boiling Point - I nuovi gangster (3-4x jūgatsu, 1990) come una "seconda opera prima" di Kitano, in quanto è con questo suo secondo film che il regista ha quella completa libertà d'espressione che gli era mancata con Violent Cop l'anno precedente.
Nel film si ritrovano in luce tutti quegli elementi che diverranno tipici di Kitano: le immagini presentate come veri e propri quadri multicolori, lo scorrere lento della storia per poi precipitare in picchi di azione, ma soprattutto l'umorismo irresistibile di alcune situazioni comiche poste in momenti strategici del film, quando cioè sono inaspettate.
Mentre Violent Cop è un film cupo e triste, Boiling Point - I nuovi gangster mostra quell'equilibrio fra leggerezza e profondità che diverrà il fiore all'occhiello del regista giapponese. La sua interpretazione dello yakuza un po' maldestro non raggiunge mai il pathos di Azuma, il poliziotto del suo film precedente, ma è lo stesso efficace.
Scene al mare -
Nel 1991 è la volta di Il silenzio sul mare (Ano natsu, ichiban shizukana umi), seguito due anni dopo da Sonatine, dove il regista mostra tutta la propria passione per il mare, un elemento costantemente presente in ogni suo film.
Il silenzio sul mare è quasi un film muto, dove i dialoghi e la storia è ridotta all'essenziale, lasciando come unico elemento costante, sia visivo che acustico, il mare che è poi il vero protagonista del film. I due protagonisti del film sono sordomuti, ma questa disabilità non crea loro problema nella vita quotidiana: l'unica sofferenza è di non poter sentire il rumore del mare.
L'opera vince il premio come miglior film del Kinema Junpo Awards e del Blue Ribbon Awards, quest'ultimo giudicando anche Kitano miglior regista.
Sonatine invece nasconde sotto l'aspetto di film sulla Yakuza un film profondamente "ludico". Alla cruda violenza delle scene da gangster movie, Kitano contrappone la fanciullesca spensieratezza dei giochi inventati ed eseguiti sulla spiaggia dai vari personaggi. Come nel suo successivo L'estate di Kikujiro, il regista sembra voler creare un'oasi di felicità che possa far "ricreare" i personaggi, in attesa di tornare in un mondo violento e spietato.
Il film viene presentato al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard e vince il primo premio al XXIII Festival Internazionale del Cinema di Taormina, così come il premio della critica del Cognac Festival du Film Policier.
Intanto nel resto del mondo occidentale cominciano a venir distribuiti i film del regista, riscuotendo più successo che in patria, dove il pubblico è ancora distratto dal Kitano famoso presentatore televisivo.
I due "incidenti" -
Nel 1994 Kitano subisce due "incidenti" che segnano profondamente la sua vita e la sua carriera.
Il 2 agosto 1994 il regista è vittima di un violento incidente motociclistico, a causa del quale dovrà subire un pesante intervento di chirurgia estetica al volto, il quale contribuirà a rendere particolarissima la sua espressività. Durante la lunga convalescenza, Kitano si appassiona alla pittura, dipingendo molte delle opere che si possono vedere nel suo film Hana-bi - Fiori di fuoco.
Precedentemente, all'inizio dell'anno, però, il regista è vittima di un altro incidente, stavolta professionale: la regia di Getting Any? (Minnâ-yatteruka!), che Kitano stesso giudica un proprio suicidio professionale[senza fonte].
Il film è un insieme di gag comiche tenute insieme da un labile filo conduttore, girato con pochi mezzi e quasi senza sceneggiatura. Ogni genere cinematografico giapponese viene ridicolizzato in quest'opera: dallo yakuza-movie alla love story, dai film con i mostri di gommapiuma a quelli in costume. Nel film è presente una dissacrante parodia di Zatōichi, personaggio che verrà ripreso anni dopo, in modo serio, dal regista stesso in due sue opere.
Più simile ad una raccolta di sketch televisivi, Kitano lo considera un esperimento fallito[senza fonte], eppure per il pubblico occidentale mantiene un certo fascino.
Il ritorno -
Nel 1996, dopo la convalescenza dall'incidente motociclistico, Kitano ritorna al cinema con Kids Return (Kidzu ritan), il cui titolo, secondo alcuni[senza fonte], ammicca proprio al ritorno del regista.
Il film è una rielaborazione di esperienze di vita vissuta del regista, le stesse esperienze che anni dopo raccoglierà nel libro Asakusa Kid.
Il film ritorna alle atmosfere di Boiling Point - I nuovi gangster e di Sonatine, ma allo stesso tempo è diverso da entrambi: Kitano ha ammesso di non voler fare mai film simili[senza fonte], perché altrimenti gli parrebbe di ingannare il pubblico.
L'attore protagonista Masanobu Ando, che interpreta Shinji (l'alter ego di Kitano), viene premiato dal Blue Ribbon Awards, Hochi Film Awards, Kinema Junpo Awards e dal Mainichi Film Concours, mentre in Europa il film viene presentato al Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des réalisateurs.
Il successo -
Il 1997 è l'anno della svolta per Kitano, l'anno del successo internazionale, l'anno in cui esce Hana-bi - Fiori di fuoco (Hana-bi). Oltre ad essere premiato da numerosi festival in giro per il mondo, la vittoria del Leone d'Oro alla 54ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia permette all'opera del regista giapponese di approdare anche in Italia. A rigor del vero c'è da dire come alcune opere come Sonatine erano già passate attraverso canali italiani, la quasi invisibilità dei quali però non rese possibile un largo successo del cinema di Kitano.
Le opere successive, tra loro molto diverse, ricevono in tutto il mondo una grande accoglienza.
Il film successivo è il poetico L'estate di Kikujiro (Kikujirô no natsu, 1999), al quale seguono un nuovo film su uno yakuza (seppur "emigrato" negli Stati Uniti), Brother (2000), un nuovo film delicato, Dolls (2002), ed il suo primo film in costume (jidaigeki), Zatōichi (2003), vincitore del Leone d'Argento per la miglior regia al Festival di Venezia.
La sua opera seguente, Takeshis' (2005), tenuta segretissima fino all'ultimo, è stata presentata come "film sorpresa" alla 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 2 settembre 2005. È un film diverso dal tipico percorso "kitaniano". Piuttosto sembra essere una summa meta-cinematografica del Kitano uomo pubblico e regista. Alla maniera dei classici film che parlano di e del cinema, qui Takeshi autoironizza con gusto e con la consueta ironia sui suoi stessi tormentoni cinematografici, mettendoli in discussione destrutturando il film stesso con rimandi a molte scene della sua filmografia, riproposte in chiave ironica e autoparodica.
Tematiche -
Nei film di Kitano la Yakuza è un elemento assolutamente ricorrente così come lo sono il mare, la disgrazia fisica ed il suicidio (a cui molto spesso i suoi protagonisti fanno ricorso). L'eroe di Kitano è molto spesso un invincibile vendicatore la cui giustizia cruda e discutibile è portata avanti in modo inesorabile. Il regista critica da vicino la società giapponese di cui spesso fornisce una parodia.
Zatōichi (2003) riprende un telefilm giapponese classico che ha per protagonista un samurai cieco interpretato al cinema proprio da Beat Takeshi. Vince il "Premio speciale per la regia" nuovamente alla Mostra del cinema di Venezia nel 2003.
L'umorismo di Kitano è nichilista, i silenzi frequenti carichi di disperazione e frustrazione, le scene di violenza molto autoironiche alimentano il diffuso senso di irrealtà.
Altri lavori -
Kitano ha scritto oltre 50 libri di poesia, critica cinematografica e alcuni romanzi, dei quali qualcuno è stato adattato su pellicola da altri registi.
Divenne popolare anche per essere l'autore di un programma televisivo trasmesso in Giappone e in tutto il mondo, Takeshi's Castle, un game show che ebbe inizio negli anni ottanta. Noto in Italia prima per l'edizione curata dalla Gialappa's band nella trasmissione Mai dire Banzai, il gioco si basava su gag fisiche di tipo slapstick, che costringevano i concorrenti, presi in giro dallo stesso Kitano e da altri personaggi, in situazioni assurde e comiche. Il programma nel nuovo millennio è stato trasmesso nuovamente in Italia su vari canali e con diversi commentatori.
Kitano ha lavorato come designer di un videogioco, intitolato Takeshi no Chōsenjō (La sfida di Takeshi), prodotto nel 1986 per il Famicom (la console che diventerà il NES nel mercato occidentale). Il gioco è stato ideato per rompere quante più convenzioni possibili e testare la pazienza del giocatore. In passato ha rifiutato la proposta di diventare Ministro della Cultura giapponese, per dedicarsi appieno alle sue attività.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento