domenica 2 novembre 2008

Alla ricerca di antimateria



Astronomia e cosmologia
Asimmetrie cosmiche



Alla ricerca di antimateria nell'Ammasso del Proiettile.
Il cluster emette radiazione X ma non radiazione gamma: è un segno che non avvengono processi di annichilazione particella-antiparticella
La rivelazione dell’antimateria potrebbe essere ancora più difficoltosa di quanto previsto finora, almeno stando ai risultati di uno studio basato sui dati raccolti dai telescopi spaziali
Chandra X-ray Observatory e Compton Gamma Ray Observatory della NASA.La radiazione emessa dall’Ammasso del Proiettile dai due strumenti sembra escludere che in esso siano in atto processi di annichilazione e quindi che sia presente antimateria."Se materia è antimateria sono esistite a breve distanza l’uno dall’altra prima dell’Inflazione, ora dovrebbero essere separate da una distanza maggiore della scala dell’universo osservabile, è per questo motivo non potremmo mai essere in grado di vederla," ha commentato Gary Steigman dell’Ohio State University, che ha coordinato lo studio. Ma potrebbero essere separate su scale più piccole come quella dei supercluster e dei cluster”.In questo caso, Le collisione tra due cluster di galassie, le più grandi strutture legate gravitazionalmente nell’universo, potrebbero mostrare le prove della presenza di antimateria. Le emissioni di raggi X mostrano quanto gas ad alta temperatura è coinvolto in tale collisione: se parte del gas di entrambi gli ammassi contiene particelle di antimateria, allora si dovrebbe verificare il fenomeno di annichilazione, e tale radiazione dovrebbe essere accompagnata da raggi gamma.Steigman ha utilizzato i dati ottenuti con i telescopi Chandra e Compton per studiare il cosiddetto Ammasso del Proiettile, e in cui due grandi cluster di galassie si sono fusi in una solo a velocità estremamente alte. Essendo a distanza relativamente piccola dalla Terra e avendo una orientazione sufficientemente trasversale rispetto alla direzione di osservazione, l’Ammasso del Proiettile fornisce un eccellente sistema per testare il segnale dell’antimateria."Si tratta della più ampia scala sulla quale sia mai stato fatto un test di questo genere”, ha commentato Steigman, che firma un articolo in proposito sulla rivista”Journal of Cosmology and Astroparticle Physics”. "Stiamo cercando di verificare se possano esistere ammassi di galassie costituiti da enormi quantità di antimateria.”La quantità di radiazione X osservata grazie a Chandra e la mancata rivelazione di radiazione gamma da parte di Compton sembra mostrare che la frazione di antimateria nel Bullet Cluster è meno di tre parti per milione. In particolare, le simulazioni della fusione del Bullet Cluster mostrano che questi risultati escludono la presenza di quantità significative di antimateria su scale di circa 65 milioni di anni luce, una stima della originale separazione dei due ammassi in collisione. (fc)

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