venerdì 17 giugno 2011

Alain Aspect


Alain Aspect (Agen, 15 giugno 1947) è un fisico francese.

Sperimentatore di talento, si è interessato lungo tutto l'arco della carriera a situazioni nelle quali le predizioni della meccanica quantistica sono molto lontane dall'intuizione. Insegnante reputato, è ugualmente implicato nella diffusione della scienza verso il grande pubblico e nel dialogo con gli industriali.
Nel 1982 compie all'università di Parigi esperimenti di successo, ai quali deve principalmente la notorietà, sulla correlazione quantistica fra particelle (e quindi sul paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen), verificando la violazione della disuguaglianza di Bell. Tali lavori hanno permesso fra l'altro di definire il vecchio dibattito tra Albert Einstein e Niels Bohr sui fondamenti della meccanica quantistica.
E' direttore di Ricerca al CNRS (la maggior organizzazione di ricerca pubblica in Francia), professore all'Istituto Politecnico, membro dell'Accademia delle Scienze, Medaglia d'Oro del CNRS nel 2005 e vincitore del Premio Wolf nel 2010 per le sue ricerche nel settore dell'ottica quantistica e della fisica atomica
Esperimento sulla correlazione quantistica

Alain Aspect realizza nel 1982 una serie di apparecchiature che permettono di risolvere il contenzioso che ormai da mezzo secolo aveva opposto i fisici che si riconoscevano nelle posizioni "classiche" (fra i quali Einstein) ai fisici quantistici della interpretazione di Copenaghen. Insieme a Jean Dalibard e Gérard Roger, due ricercatori dell’Istituto di Ottica dell’Università di Parigi, riesce infatti a verificare alcune delle ipotesi "non locali" della teoria quantistica, tra cui, come detto, la violazione della disuguaglianza di Bell.
Al centro delle apparecchiature viene posto un atomo di calcio, il cui decadimento produce una coppia di fotoni che si muovono lungo percorsi opposti. Lungo uno di questi percorsi, a intervalli del tutto casuali, viene inserito un cristallo birifrangente, il quale, una volta che un fotone interagisce con esso, può, con una probabilità del 50%, deviarlo oppure lasciarlo proseguire indisturbato. Agli estremi di ogni tragitto previsto per ciascun fotone viene posto un rivelatore di fotoni. In tal modo Aspect ha potuto verificare che nel momento in cui il cristallo birifrangente inserito lungo un percorso produce la deviazione di un fotone, evidenziata dal rivelatore posto alla fine del percorso stesso, anche l'altro fotone, che aveva proseguito in direzione opposta (senza alcun elemento che ne può influenzare la traiettoria), istantaneamente subisce una deviazione: si verifica cioè un effetto istantaneo a distanza.
Nonostante tutto ciò sia totalmente confliggente con il principio di località, risulta inspiegabile, secondo i fisici quantistici ortodossi, solo se si ragiona secondo una logica classica. Se si pensa invece che esista un sistema correlato nel quale la distanza spaziale è ininfluente, abbandonando quindi l’idea che particelle separate, ma correlate, rappresentino enti spazialmente distinti e che le azioni su di esse si sviluppano tra luoghi diversi, scompaiono gli ostacoli concettuali che non sembrano permettere un’azione o una comunicazione istantanea a distanza. Aspect verifica sperimentalmente, come già predetto da Bell a livello teorico, che la rinuncia al principio di località è comunque il "prezzo da pagare" anche nell'ipotesi dell'esistenza di variabili nascoste nella meccanica quantistica.

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