mercoledì 11 giugno 2008

Saturno: lo scontro tra due lune




Saturno: lo scontro tra le due lune
Autore: scienzetv
Data di creazione 10/06/2008 - 13:05





WASHINGTON, Usa -- Tempo fa gli astronomi della Nasa, osservando le immagini della sonda Cassini, hanno individuato strane anomalie in uno degli anelli di Saturno. Ora, finalmente, sembra ci sia una spiegazione a questo fenomeno: due lune, una dal diametro di 5 chilometri, si sono scontrate, e dall'impatto si sono formati jet di particelle di ghiaccio che hanno perturbato l’anello in questione.
Per tanto tempo immagini scattate dalla sonda della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea Cassini, che si trova attorno a Saturno, avevano lasciato attoniti gli astronomi. In uno degli anelli del grande pianeta, quello denominato con la lettera “F”, erano state osservate delle strane anomalie. Anormali scie e un ingrossamento di una particolare area dell’anello attendevano una spiegazione plausibile del fenomeno.Ora finalmente è arrivata ed è stata pubblicata sulla rivista Nature, da ricercatori inglesi. Una luna dal diametro di 5 chilometri, scoperta dalla medesima sonda planetaria nel 2004, sembra essersi scontrata con un’altra luna di cui però non si avevano tracce e dallo scontro si sono formati jet di particelle di ghiaccio che hanno perturbato l’anello in questione. “E’ stato assai difficile identificare il fenomeno, perché l’anello F è molto sottile, tuttavia dopo attente analisi durate quasi due anni ora abbiamo la certezza di quell’evento”, ha spiegato Carl Murray, astronomo che segue le ricerche della sonda Cassini. Come è possibile che due lune si scontrino tra loro? “Il materiale che compone l’anello F, è continuamente perturbato dalla gravità di una grossa luna, Prometeo, e quindi anche le piccole lune subiscono in continuazione spostamenti da quella che è la loro orbita principale. Dunque lo scontro è talora inevitabile”, continua Murray. Le conclusioni della ricerca risultano importanti anche per spiegare numerose altre “scie” presenti nell’anello F, che fino ad oggi risultavano di difficile interpretazione. “Quanto hanno portato alla luce gli astronomi inglesi ci permette di affermare che nell’anello F avvengono scontri quasi quotidianamente, tanti sono i filamenti che le foto della sonda Cassini ci mostrano e ci hanno mostrato nel passato”, afferma Sébastien Charnoz, dell’Università di Parigi 7/CEA, esperto in scontri di planetesimi.Questi fenomeni spiegano perché ancora oggi gli anelli di Saturno, di Giove e di tutti i pianeti che li possiedono esistono ancora. Per molto tempo infatti ci si è chiesti come è possibile che tali pianeti a distanza di 4 miliardi di anni dalla loro formazione potessero ancora avere gli anelli e non fossero invece precipitati su di essi. L’aver scoperto che piccole o grandi lune si possono scontrare a così lunga distanza dalla nascita dei pianeti spiega come il serbatoio del ghiaccio che forma il materiale degli anelli sia ancora abbondante, anche se nascosto proprio tra gli anelli stessi.
Luigi Bignami
Photocourtesy of www.nasa.gov

Fonte:http://www.scienze.tv/node/4045

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