giovedì 29 marzo 2012

Giuseppe Gianni

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detto Pippo (Solarino, 29 marzo 1947) è un politico e chirurgo italiano. Inizia la sua carriera politica negli anni ottanta divenendo consigliere comunale presso il comune di Priolo Gargallo e assumendo la carica di assessore ai Lavori Pubblici. Nel 1984 è eletto sindaco, carica che ricoprirà ininterrottamente fino al 1991. Nel frattempo (dal 1989 fino al 1991) diviene componente del consiglio di amministrazione della Tirrenia. Dal 1991 viene eletto deputato all'Assemblea Regionale Siciliana nelle file del CDU ricoprendo la carica di vice presidente della commissione permanente per i servizi sociali e sanitari della Regione Siciliana e poi presidente nel 1993. In seno al partito diviene vice presidente del gruppo parlamentare del CDU all'ARS e successivamente presidente. Nel Consiglio Nazionale del partito viene nominato "responsabile nazionale del dipartimento per il Mezzogiorno" e segretario provinciale del CDU di Siracusa. Nel 1999 viene eletto consigliere comunale di Priolo per aderire all'UDC dove viene nominato segretario provinciale. Il 13 maggio 2001 viene eletto deputato nazionale assumendo vari incarichi istituzionali. Terminato il mandato Nazionale il 28 maggio 2006 viene eletto deputato della Regione Siciliana nella lista Unione dei Democratici Cristiani (U.D.C.- Collegio di Siracusa) e nominato presidente della quinta commissione all'Ars, Cultura, Formazione e Lavoro. Nel 2008 dopo essere rieletto deputato regionale nelle fila dell'UDC ricopre per un anno il ruolo di assessore regionale all'Industria per la Sicilia, in quel frangente promulga una legge definita "legge GIANNI" la n 23 del 16/12/2008 per il rilancio dell'imprenditoria, con particolare attenzione all'imprenditoria femminile e giovanile. Nel 2010, abbandona l'UdC per entrare a far parte del movimento dei Popolari per l'Italia di Domani fondato da Calogero Mannino e nelle fila di questo partito, il 17 novembre dello stesso anno, subentra alla Camera dei Deputati al posto del dimissonario Giuseppe Drago. Procedimenti giudiziari - Nel 1980 è stato arrestato per spaccio di droga in merito a tale condanna il 30 ottobre 2004 la Corte d'appello di Catania gli ha riconosciuto un risarcimento di 211 000 euro per aver ingiustamente scontato una pena di 80 giorni di carcere. Nel marzo del 1994 viene nuovamente arrestato con l'accusa di concussione per aver chiesto e ricevuto una tangente di 25 milioni di Lire per l'appalto di lavori nella pineta di Priolo, poi assolto in terzo grado dalla Corte di Cassazione. Nel 1998 al primo grado di giudizio viene condannato a tre anni di reclusione con l'interdizione dai pubblici uffici, l'anno successivo viene assolto in secondo grado, ma nel 2000 la Corte di Cassazione confermerà la sentenza di primo grado. Nel 1999 il pentito di mafia Francesco Marino Mannoia lo aveva accusato d'aver aiutato alcuni affiliati a Cosa nostra detenuti in carcere prescrivendo falsi certificati medici: «Ci insegnava a simulare false malattie per ottenere ricoveri d'urgenza. Per esempio mangiando banane e pillole di ferro si provocano effetti simili all'ulcera perforata mentre un'iniezione di camomilla provoca febbre e convulsioni». Gianni successivamente querelerà Mannoia per queste dichiarazioni. Accusato di essere legato al capomafia di Lentini Nello Nardo è stato poi sfiorato da varie altre indagini su mafia e politica, con riguardo all'omicidio di un imprenditore nel siracusano È infine indagato per voto di scambio, ma ancora sulla cresta dell'onda.Camera.it Controversie - Nel 2005 durante la seduta parlamentare sulle quote rosa in parlamento promossa da Stefania Prestigiacomo, l'onorevole Giuseppe Gianni pronunciò la frase: «Le donne non ci devono scassare la minchia».

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