lunedì 23 aprile 2012

Luigi Maifredi

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Luigi Maifredi detto Gigi (Lograto, 20 aprile 1947) è un allenatore di calcio italiano e opinionista televisivo. Inizi - Il suo esordio da allenatore avvenne nel 1976 con i dilettanti del Real Brescia[1], nel 1977/78 ancora giovanissimo si trasferisce al Crotone nella vecchia serie C come allenatore in seconda, poi dopo quattro anni a Lumezzane iniziò ad emergere nel momento in cui condusse nella stagione 1984-1985 l'Orceana Calcio, squadra dilettantistica di Orzinuovi, dall'Interregionale alla Serie C2, Nel 1986-1987 approdò all'Ospitaletto, che guidò in Serie C1, praticando un gioco spettacolare e convincente. Il suo calcio, veloce e dinamico, venne battezzato "calcio champagne" proprio perché effervescente e spumeggiante come il famoso spumante francese (ed anche perché, prima di diventare allenatore professionista, Maifredi lavorava come rappresentante della Veuve Clicquot, azienda produttrice di champagne). Bologna - L'anno successivo Maifredi, in piena ascesa, approdò al Bologna (il cui presidente all'epoca era Luigi Corioni, lo stesso che ebbe all'Ospitaletto), che condusse in Serie A al termine di un campionato entusiasmante. Affabile e istrionico, Maifredi insieme a Zdeněk Zeman, Giovanni Galeone e Arrigo Sacchi, divenne uno dei protagonisti della "nouvelle vague" degli allenatori italiani, aperti al gioco a zona e a un calcio votato all'attacco. Juventus - Dopo due ottime stagioni nella massima serie, che fruttano al Bologna una salvezza e la qualificazione per la Coppa UEFA, Maifredi venne scelto da Luca Cordero di Montezemolo come nuovo allenatore della Juventus per la stagione 1990-1991. La Juve voleva cambiare immagine, imitando il "calcio totale" del Milan. Questo nonostante l'attuale allenatore Dino Zoff fosse riuscito a riportare la vecchia signora ai fasti di un tempo, vincendo nella stagione appena conclusa sia la Coppa Italia che la Coppa UEFA, contando su una squadra "operaia" ma solidissima che si affidava in avanti al fiuto rapace di Salvatore Schillaci. Neppure questo doppio trionfo seppe smuovere Montezemolo dai suoi propositi: il timone venne tolto all'ex capitano di Spagna 1982 e consegnato all'ex rappresentante di liquori, convinto di avere le carte in regola per guidare i bianconeri in un campionato di vertice. Significativo, a tal proposito, fu lo slogan scelto dalla Juventus per la campagna abbonamenti: "Juventusiasmante". L'inizio tuttavia fu subito negativo: al primo appuntamento ufficiale, la Supercoppa italiana, la squadra bianconera subisce una roboante sconfitta per 5-1 al San Paolo di Napoli. In campionato, invece, la squadra sembra ritrovare se stessa; ma dopo un girone d'andata positivo, chiuso a soli due punti di distacco dalla vetta, la Juventus crolla sensibilmente alla distanza, concludendo il torneo con un anonimo 7º posto, senza ottenere così il lasciapassare per le coppe Europee. Agrodolce la prestazione in Coppa delle Coppe, dove la squadra bianconera viene eliminata in semifinale dal Barcellona. Le ultime esperienze - Il fallimento juventino aprì la strada al declino dell'allenatore bresciano. Da quel momento Maifredi venne assunto e successivamente esonerato da Bologna, Genoa, Venezia, Brescia (dopo aver perso sei partite su sei), Pescara, Espérance (in Tunisia) e Albacete (in Spagna). Nella stagione 2000-2001 allenò in serie C1 la Reggiana, ma anche qui venne esonerato il 23 ottobre 2000 dopo la sconfitta per 4-1 subita dall'Arezzo di Antonio Cabrini. Nel dicembre 2009 è divenuto consulente tecnico nel Brescia. Televisione - Abbandonato il calcio praticato, nel 2003, Maifredi ritrovò la popolarità grazie alla trasmissione sportiva Quelli che il calcio, condotta da Simona Ventura, dove guidava scherzosamente una piccola squadra di ex calciatori, il "Maifredi Team", che mostrava al pubblico a casa i goal della giornata, come una sorta di "moviola umana". Dopo questa esperienza, Maifredi ha lavorato come opinionista televisivo.

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