venerdì 6 aprile 2012

Gloria Macapagal-Arroyo

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Presidente delle Filippine Gloria Macapagal-Arroyo (San Juan, 5 aprile 1947) è una politica filippina, quattordicesimo presidente delle Filippine. È figlia del nono presidente Diosdado Macapagal. Prima di diventare presidente, la Arroyo è stata il primo vicepresidente donna del paese. Candidata con la coalizione di Lakas CMD alla presidenza nel 2001, fu eletta per un mandato di sei anni nel 2004, sconfiggendo il candidato avversario, Fernando Poe. Nel 2005, la Arroyo fu selezionata come quarta donna più potente al mondo da Forbes: attualmente è annoverata al 45º posto nella lista delle cento donne più potenti al mondo. Gloria Macapagal è membro della "Academia Filipina de la lengua Española" La sua carriera politica ebbe inizio nel 1992, quando fu eletta senatrice. Nel 1995 fu rieletta per lo stesso incarico, ottenendo oltre sedici milioni di preferenze, il più alto numero di voti accordati in un'elezione nella storia delle Filippine [2]. Nel 1998 considerò l'idea di candidarsi alla presidenza, ma fu convinta in seguito a partecipare alle primarie per la scelta del vicepresidente. Vinse con ampio margine e poco dopo la sua elezione le fu affidato l'incarico di Ministro per il Welfare dal presidente Estrada. Quando nell'ottobre 2000 il presidente Estrada risultò implicato in uno scandalo di corruzione, la Arroyo ne prese le distanze rassegnando le dimissioni. Nel 2001 la Corte Suprema dichiarò il ruolo di presidente vacante e la Arroyo fu designata a ricoprirlo. Per quanto godesse in apparenza del supporto popolare e forte del mandato assegnatole dalla Corte Suprema, l'ex-premier Estrada richiese la legittimazione dell'insediamento della Arroyo per la carica di presidente. Seguirono delle proteste popolari (tanto che scattarono gli arresti per i leader più tumultuosi) in questa direzione ma, ciò nonostante, la Arroyo diventò la seconda presidente donna delle Filippine. Con le elezioni di metà mandato tenutesi nel 2001 l'opposizione risultò pesantemente indebolita e l'amministrazione Arroyo cominciò ad operare contro la corruzione dilagante e l'economia soffocata. L'economia assunse enorme importanza durante il primo mandato della Arroyo: il PIL aumentò del 4,6%, bissando i precedenti incrementi che si attestavano tutti sotto il 4%. Diminuì pesantemente anche l'inflazione, che toccò sotto la Arroyo il minimo storico, circa il 5,3%. Nondimeno la povertà rimase stabile, almeno secondo quanto riportò il Manila Times il 24 ottobre 2006. Per quanto il governo Arroyo dovette più volte fronteggiare le ribellioni popolari, l'ammutinamento dell'esercito del luglio 2003 rischiò di far cadere il governo: dopo ventidue ore di protesta l'emergenza rientrò pacificamente. Nel 2004 la Arroyo fu rieletta per un secondo mandato, vincendo di misura contro il candidato avversario, l'attore Fernando Poe. Tra le prime operazioni effettuate, ci fu il rientro immediato del contingente militare inviato per la guerra in Iraq. A metà del 2005 la Arroyo fu coinvolta in uno scandalo circa le elezioni precedenti: in un'inchiesta emerse che ci furono dei contatti tra lei e un esponente del Commissione per le elezioni. La presidente ammise il fatto ma negò di aver brogliato alle elezioni. Il 30 giugno 2010, al termine del mandato, ha ceduto l'incarico presidenziale a Benigno Aquino III.

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