venerdì 6 maggio 2011

Martha Nussbaum


Martha Nussbaum, nata Martha Craven (New York, 6 maggio 1947), è una filosofa statunitense, importante studiosa di filosofia greca e romana, filosofia politica ed etica.
Attualmente è Ernst Freund Distinguished Service Professor di Diritto ed Etica presso l'Università di Chicago, cattedra che include impieghi al Philosophy Department, alla Law School e alla Divinity School. Tiene inoltre corsi sui classici e sulle scienze politiche, è membro del Committee on Southern Asian Studies, ed è membro esterno del Human Right Program. Ha precedentemente insegnato all'Università di Harvard e alla Brown University, dove ha ottenuto il titolo di professore universitario.

Martha Nussbaum nacque nel 1947 a New York, figlia di George Craven, avvocato di Philadelphia, e Betty Warren, una designer di interni. Descrive la propria educazione come quella di una "élite WASP della East Coast... molto sterile, molto interessata ai soldi e allo status". Più tardi, avrebbe descritto la propria impazienza verso i "filosofi mandarini" come il "rigetto della mia educazione aristocratica. Non mi piace niente che assurga ad essere un gruppo chiuso o un'élite, nemmeno se è il Bloomsbury group oppure Derrida".
Studiò teatro e i classici alla New York University, ottenendo il Bachelor of Art nel 1969, e gradualmente si interessò di filosofia mentre ad Harvard studiava sotto la guida di G.E.L. Owen. A questo periodo risalgono anche il suo matrimonio con Alan Nussbaum (da cui divorziò nel 1987), la sua conversione al Giudaismo, e la nascita della figlia Rachel, futura professoressa di Storia tedesca.
Negli anni settanta e '80 continuò a studiare filosofia e i classici ad Harvard, fino a quando non si spostò alla Brown. Il suo libro del 1986, The Fragility of Goodness (titolo italiano: La fragilità del bene), un saggio sull'etica greca, le diede fama presso gli umanisti. Il più recente Frontiers of Justice (Le nuove frontiere della giustizia) la rese poi una teorica della giustizia globale.
L'opera della Nussbaum si è spesso focalizzata sulle ineguaglianze di libertà e opportunità tra uomini e donne, e ha sviluppato una personale forma di femminismo che trae ispirazione dalla tradizione liberale, enfatizzando però il fatto che il liberalismo implica un ripensamento radicale dei rapporti tra i sessi e di quelli interni alla famiglia.
Altro importante ambito di indagine sono le emozioni. La Nussbaum ha infatti avallato la teoria "Neo-stoica" delle emozioni, secondo cui esse sarebbero delle valutazioni che attribuiscono alle cose e alle persone esterne un particolare valore per il soggetto agente, fatto di estrema importanza per lo sviluppo della persona. Su tali basi ha proposto le analisi di dolore, compassione, amore, e, successivamente, di disgusto e vergogna.
Nella sua attività, la Nussbaum ha inoltre preso parte a svariati dibattiti con altri intellettuali, sia nei suoi scritti di carattere accademico, sia su riviste popolari e recensioni, sia infine quando fu chiamata in causa come testimone in tribunale. La sua testimonianza al processo in Colorado per Romer V. Evans (il quale negava che la storia della filosofia potesse fornire allo stato le basi per impedire a omossessuali e lesbiche di ricorrere ad una legge locale contro la discriminazione) è stata definita dai critici falsa e fuorviante. Dal canto suo, la Nussbaum rispose a queste critiche in lungo articolo, "Platonic Love and Colorado Law"[1], a cui seguì l'attacco contro Robert P. George, suo strenuo avversario. Tra gli altri intellettuali di cui ha criticato i libri nelle sue recensioni, ricordiamo Allan Bloom, Harvey Mansfield e Judith Butler. Dibattiti ben più seri in ambito accademico sono stati invece sotenuti con John Rawls, Richard Posner e Susan Moller Okin.
Attualmente, Martha Nussbaum è membro della American Academy of Art and Science (dal 1988) e della American Philosophical Society. È inoltre Presidente Fondatore e Presidente Emerito della Human Development and and Capability Association. A tutt'oggi ha ottenuto 32 titoli onorari da svariate università in Nord America, Europa e Asia, e nel 2005 e 2008 è stata nominata tra i cento intellettuali più importanti al mondo dalla Foreign Policy.

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