venerdì 4 aprile 2008

La nascita di un nuovo pianeta in diretta

SPAZIO: L’EVENTO SI STA VERIFICANDO A 520 ANNI LUCE DALLA TERRA ED È OSSERVATO IN DIRETTA

Nella costellazione del Toro sta nascendo un nuovo pianeta

A 520 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Toro, sta nascendo un nuovo pianeta, che pur trovandosi ancora nella fase embrionale ha, più o meno, 2000 anni. La nascita viene osservata per la prima volta “in diretta”.
Lo hanno annunciato ieri astronomi scozzesi dell’University of St Andrews al congresso della Royal Astronomical Society in corso a Belfast.
Il giovanissimo pianeta, che sta emergendo dalla nube di polveri e gas ruota intorno ad una stella altrettanto giovane, HL Tau che dovrebbe avere meno di 100mila anni.
Molto probabilmente, dice Jane Graves coordinatrice della ricerca, la crescita del pianeta potrebbe essere stata innescata 1600 anni fa quando è passata vicino al sistema una stella contigua, XZ Tau, che avrebbe destabilizzato gravitazionalmente il disco protoplanetario di HL Tau, tanto da indurre un collasso di una regione del disco e la formazione di una struttura che contiene parte del materiale protoplanetario.
Il giovane pianeta, HL Tau b, è stato scoperto dagli scienziati mentre stavano studiando il disco di gas, grani e polveri intorno a HL Tau, un disco insolitamente “ricco” e brillante, tanto da far supporre che poteva ospitare piante in formazione.
Ed infatti, con grande sorpresa degli stessi scienziati è stato scoperto il pianeta ancora immerso nel materiale protoplanetario, che diventerà, secondo gli astronomi un gigante gassoso 14 volte più grande di Giove anche se molto, molto giovane.
Usando il Very Large Array (VLA) Telescope i ricercatori hanno analizzato il sistema protoplanetario a lunghezze d’onda specifiche per la ricerca di grossi grani di polveri, la cui presenza è caratteristica di materiale protoplanetario che sta cominciando ad aggregarsi per formare pianeti. Lo stesso sistema è stato studiato da ricercatori inglesi su lunghezze d’onda più lunghe, usando il radiotelescopio Merlin, Jodrell Bank, Cheshire, e le loro osservazioni hanno confermato che le emissioni rilevate dagli strumenti provenivano da materiale roccioso e non da altre fonti come gas bollente.

Da “L’Arena” il giornale di Verona
Giovedì, 03 aprile ’08

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