lunedì 25 agosto 2008

L'universo sempre più veloce



Studiosi americani sono riusciti a individurare le variazioni della Costante di HubbleQuesto numero inafferrabile misura la rapidità con cui si espande il nostro mondo
Il record dell'universo va sempre più veloce
di DENNIS OVERBYE





UN GIOVANE astronomo ha intrapreso con i suoi colleghi una delle ricerche di più vecchia data in cosmologia, finalizzata a misurare quanto rapidamente stia crescendo l'universo, quanto sia grande e quanto sia vecchio. Queste informazioni sono codificate in un numero per il momento inafferrabile noto come Costante di Hubble. "E' il numero più importante in cosmologia" sostiene Adam Riess, 38 anni, astronomo dello Space Telescope Science Institute e dell'Università John Hopkins, nonché uno degli scienziati che una decina di anni fa scoprirono che una sorta di "energia oscura" sta accelerando il ritmo di espansione dell'universo. La primavera scorsa Riess ha annunciato di aver utilizzato l'Hubble Space Telescope insieme al suo collega Lucas Macri dell'Università Texas A&M e di aver effettuato la misurazione più precisa finora di questo parametro. Espressa in gergo tecnico, la Costante di Hubble riferita da Riess è pari a 74 chilometri per secondo "per megaparsec" (un parsec, parallasse-secondo, equivale a 3,26 anni luce; un megaparsec a 10^6, ndt). Ciò significa che per ogni ulteriore milione di parsec (circa 3,26 milioni di anni luce) che ci separa da una galassia, questa viaggia di 74 chilometri al secondo più veloce. La novità dell'annuncio non consiste tanto nel valore espresso da Riess bensì nella precisione: un margine di errore del 4,3 per cento. "Non dico che riusciremo a ottenere il valore della Costante con un margine di errore dell'uno per cento, ma che potremmo" ha dichiarato Riess. Con quanta più precisione si riuscirà a individuare il valore esatto della Costante di Hubble, tanto più precisamente si potranno identificare le proprietà di questa forza enigmatica. I cosmologi vorrebbero sapere se il loro modello standard di universo ha senso: la nascita risale realmente a 13,7 miliardi di anni fa? L'universo è pieno di materia oscura e di energia oscura? E' disseminato di galassie nate per effetto della gravità da fluttuazioni microscopiche casuali avvenute durante il Big Bang? Questo universo è descritto matematicamente da una mezza dozzina di parametri, dai quali può essere calcolata la Costante di Hubble. Ma per verificare il modello, la Costante deve essere misurata con estrema precisione.


Sia il telescopio sia la Costante hanno preso il nome di Edwin Hubble, l'astronomo del Mount Wilson che nel 1929 scoprì che l'universo si sta espandendo. Col passare del tempo cosmico la gravità tende a rallentare l'espansione, mentre l'energia oscura cerca di accelerarla. La storia della ricerca della Costante di Hubble è stata caratterizzata da molte iniziative arenatesi in seguito alla difficoltà di individuare con precisione la distanza delle galassie. Si supponeva che questi problemi potessero essere risolti sia con il telescopio Hubble del Palomar Mountain in California inaugurato nel 1948 sia con il Telescopio Spaziale Hubble lanciato dopo 42 anni. Allan Sandage, del Carnegie Observatories, che dalla morte di Hubble nel 1953 misura e rimisura la Costante di Hubble, ama ripetere: "E' meraviglioso riuscire a calcolare una distanza, perché è impossibile anche solo credere di poterci riuscire". Secondo Riess la questione sta in altri termini: "Non potremo mai dire: "Ecco, ora abbiamo ottenuto il valore che cercavamo", perché è il destino dell'umanità cercarlo per sempre". Copyright New York Times - La Repubblica (Traduzione di Anna Bissanti)

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