venerdì 8 agosto 2008

Auguri a tutti i nostri arcieri



L’IMPRESA
PAOLA FANTATO, PROTAGOSISTA DI UNA GRANDE IMPRESA AD ATENE, PER LEI LA MEDAGLIA D’ORO
L’atleta veronese ancora protagonista alle Paraolimpiadi
È riuscita a battere la concorrenza della temutissima Isozaki
La Fantato scocca la freccia d’oro
Prestazione esaltante della portacolori degli Arcieri Scaligeri, che trionfa ad Atene
“Felice di aver visto ripagati i miei sforzi”
“Volevo chiudere alla grande. Penso proprio di esserci riuscita”



La grande festa del tiro con l’arco azzurro alle Paraolimpiadi di Atene, è iniziata quando l’ultima freccia scoccata dalla atleta disabile veronese, Paola Fantato, quella che poteva aprire la porta del paradiso, si è conficcata nel cerchio magico del bersaglio. Si è conclusa così, con un ennesimo trionfo della inossidabile portacolori degli Arcieri Scaligeri, la gara individuale decisiva di questa affollata disciplina sportiva alle Paraolimpiadi di Atene.
La medaglia d’oro di Paola è la gemma più luminosa di questo diadema, un risultato straordinario se si considera i singoli valori delle atlete avversarie presenti. La prima caratteristica di una campionessa è la voglia di vincere. Una sensazione che parte dal cuore e infiamma la volontà e la carica agonistica. Il pianeta paraolimpico è ricco di campioni veri, uomini e donne che, con grande forza d’animo, sono riusciti a vincere la sfida del destino abbracciando e dominando in uno sport, con una serie di sacrifici inimmaginabili per gli atleti normodotati.
Paola Fantato è un chiaro esempio, se si considera che nella propria carriera ha vinto tutto quello che c’era da vincere, compreso le precedenti sei medaglie (quattro ori e due argenti), nelle quattro edizioni delle Paraolimpiadi. Della precisione e della freddezza della scaligera sappiamo tutti: una compostezza che è fatta di controllo e di certezze, ma anche di un talento affinato da tanta dedizione ed applicazione.
Lo ha dimostrato nel corso delle durissime selezioni cominciate con le 72 frecce di qualificazione sulla distanza dei 70 metri, per continuare con gli ottavi di finale (154/127 alla giapponese Nakainischi), con i quarti (85/80 alla ceka Cerna), con le semifinali (96/88 alla giapponese Hirisawa) e nella spettacolare finale, dove ha superato l’altra giapponese Isozaki per 97 a 83. Per avere un’idea delle difficoltà incontrate dalla Fantato nella marcia verso il traguardo, basterà ricordare che ha scagliato sul bersaglio posto a 70 metri di distanza, complessivamente 144 frecce, realizzando contemporaneamente punteggi di spicco sul piano tecnico.
Nella vita niente viene conquistato senza pagare, senza il coraggio, la tecnica e la forza che sprigiona dal cuore. Dietro ad ogni vittoria di Paola c’è una vita di sacrifici e sofferenze, ma questo suo soffrire, questo suo mai arrendersi, la inquadra come donna e ne dilata la grandezza.
“Sono ovviamente felicissima per questo oro – confessa raggiante la Fantato – che mi ripaga degli sforzi e dei sacrifici fatti negli allenamenti. In semifinale ero un tantino nervosa ed emozionata, perché volevo finire queste mie ultime Paraolimpiadi a testa alta. Superando con largo margine in finale la pericolosa giapponese Isozaki, ho mentalmente contato le ultime frecce”. “Indubbiamente questo grande successo – precisa il presidente provinciale della Fitarco, Umberto Macaccaro – è il più bello e gratificante per Paola e per tutto il movimento dell’arciaeria veronese, perché arriva dopo 20 anni di una splendida carriera, sempre ai vertici”.
Olimpo Rossin
L’Arena di Verona di domenica 26 settembre 2004

Alfonso Chiesa


Chi è
Paola Fantato inizia l’attività sportiva nel 1982, presso la Polisportiva Galm di Verona. Abbraccia il tiro con l’arco poco dopo, iscrivendosi alla Arcieri Scaligeri, dove si distingue subito per i successi nelle gare normodotati (Fitarco) e disabili della Fisd. Viene selezionata per le Paraolimpiadi di Seoul, dove conquista la medaglia d’argento.
Seguono poi due ori di Barcellona ed Atlanta dove stabilisce il nuovo record mondiale Fisd e vi partecipa pure come normodotata. A Sydney altri due ori, individuale e a squadre. E’ insignita del Collare d’oro al merito sportivo e la medaglia d’oro al valore atletico del Coni

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