domenica 15 giugno 2008

Un percursore radioattivo di una supernova



Astrofisica
Su "Science"
Un precursore radiativo di una supernova
Le osservazioni della supernova SNLS-04D2dc con il telescopio spaziale GALEX forniscono un nuovo metodo per testare la fisica delle supernove

Supernova
Le stelle massicce vanno incontro a una morte violenta quando esauriscono il loro combustibile nucleare e danno vita a una supernova “a collasso del nucleo”. Tali eventi vengono usualmente rivelati almeno un paio di giorni dopo l’esplosione. Le osservazioni della supernova SNLS-04D2dc con il telescopio spaziale GALEX, nell’ambito di un’ampia collaborazione internazionale tra l’Università di Oxford, nel Regno Unito, il Max-Planck-Institut per l’astronomia di Heidelberg, in Germania, il CNRS francese e l’Università di Seul, in Corea del Sud, hanno rivelato ora un precursore radiativo dello shock di supernova prima che esso raggiunga la superficie della stella, mostrandone l’iniziale espansione all’inizio dell’esplosione.
I modelli teorici della luce ultravioletta conferma che la sua stella progenitrice era una supergigante rossa, come ci si aspetta da questo tipo di supernova.Sebbene siano stati fatti molti sforzi per cercare di spiegare in che modo il collasso terminale del nucleo di una stella dia luogo a una supernova, ancora non si comprende in modo soddisfacente il processo in base al quale il collasso del nucleo generi un’onda d’urto che si muove verso l’esterno che produce a sua volta la proiezione dell’involucro stellare verso lo spazio, riscaldando il materiale che lo compone mentre lo mentre lo attraversa.Sebbene le supernove a collasso del nucleo siano ritenute le più luminose immediatamente dopo l’inizio dell’onda d’urto, la maggior parte della sua energia emerge come in forma di UV estremi e radiazione X molle. Per questo motivo questo tipo di supernove viene scoperte solo alcuni giorni dopo l’esplosione, in prossimità del piccolo della curva di emissione di luce nello spettro ottico.Nel momento in cui l’onda d’urto si dissipa sulla superficie della stella, una quantità di materiale precedentemente presente sull’involucro stellare corrispondente a molte masse solari, si espandono a velocità di pochi punti percentuali della velocità della luce.
Al momento del collasso del nucleo, un osservatore vicino equipaggiato con un rivelatore di neutrini e di onde gravitazionali potrebbe ricevere un beve avvertimento della futura esplosione, ma per la maggior parte del passaggio dell’onda d’urto attraverso la stella, l’osservatore non noterebbe alcun ulteriore cambiamento.Solo quando l’onda si avvicina alla superficie la radiazione si diffonde sufficientemente oltre l’onda d’urto per innalzare la temperatura della fotosfera stellare.Questa fase è talvolta indicata come shock breakout, mentre la radiazione associata viene indicata cole “precursore radiativo” dell’onda, ben prima che l’onda d’urto effettivamente raggiunga la superficie.Questo precursore radiativo porta la temperatura della stella fino a decine di migliaia di kelvin, prima che la superficie si espanda drasticamente.
Le osservazioni della supernova SNLS-04D2dc con il telescopio spaziale GALEX di questo nuovo studio, il cui resoconto è ora pubblicato sulla rivista “Science”, forniscono un nuovo metodo per testare la fisica delle supernove da collasso del nucleo e delle strutture interne delle stelle progenitrici. (fc)

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