sabato 11 ottobre 2008

PAULO COELHO: biografia di un nostro coetaneo VIP



Paulo Coelho è nato a Rio de Janeiro, in Brasile, nell’agosto del 1947. Ha condotto una vita molto intensa. Prima di acquisire una notorietà internazionale e divenire un autore di best-seller mondiali, ha dovuto superare molti ostacoli. Durante l’adolescenza, ha subito la brutale terapia degli elettroshock: accadde quando, tra il 1966 e il 1968, i genitori lo fecero ricoverare per tre volte in un ospedale psichiatrico, reputando un segno di pazzia il suo atteggiamento ribelle. A causa della frequentazione di alcuni ambienti artistici, venne incarcerato e sottoposto alla tortura fisica per presunte attività sovversive contro la dittatura brasiliana. Più tardi, Paulo Coelho incontrò la rock-star Raul Seixas e aderì al movimento hippie, vivendo quella che venne considerata l’età “dell’amore e della pace”, l’epoca di “sesso, droga e rock’n’roll”. Insieme, tra il 1973 e il 1982, i due artisti composero circa 120 canzoni, che rivoluzionarono la musica pop in Brasile – alcune di esse sono ancora oggi dei successi. Hérica Marmo ha descritto questo periodo della sua vita nel libro A Canção do Mago. A trajetória musical de Paulo Coelho, pubblicato nel 2007. Hippie, giornalista, rock-star, attore, commediografo, regista teatrale e produttore televisivo... un vortice di attività che si interruppe nel 1982, durante un viaggio in Europa. A Dachau, e qualche tempo dopo ad Amsterdam, Paulo ebbe un incontro mistico con “J”, il suo futuro mentore, che lo convinse a percorrere il Cammino di Santiago de Compostela, un pellegrinaggio medievale la cui strada si snoda tra Francia e Spagna. Nel 1986, all’età di 38 anni, Paulo Coelho percorse il Cammino di Santiago: fu lì che riabbracciò il cristianesimo, ritrovando quella fede che gli era stata trasmessa dai gesuiti durante il periodo della scuola. Coelho avrebbe descritto questa esperienza nel suo primo libro, Il Cammino di Santiago, pubblicato nel 1987. L’anno successivo, uscì la sua seconda opera, L’Alchimista, quella che gli consentì di ottenere una fama mondiale. Oggi il romanzo viene considerato un classico moderno, ed è ammirato universalmente. La storia raccontata – che molti giudicano senza tempo – è destinata a incantare e a ispirare intere generazioni di futuri lettori. L’Alchimista fu seguito da Brida (1990), Il dono supremo (1991, un’opera che trae spunto da un testo di Henry Drummond), Le Valchirie (1992), Maktub (1994), Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto (1994), Monte Cinque (1996), Lettere d’amore del Profeta (1997, basato su un lavoro di Kahlil Gibran), Il manuale del guerriero della luce (1997), Veronika decide di morire (1998) e Il Diavolo e la Signorina Prym (2000). Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano: Undici minuti (2003), Lo Zahir (2005), Sono come il fiume che scorre (2006) e La strega di Portobello (2007), tutti editi in Italia da Bompiani. Paulo Coelho ha ricevuto numerosi premi internazionali assai prestigiosi. I critici hanno lodato il suo stile poetico, realistico e filosofico, e il suo linguaggio simbolico, che non parla solo alla mente ma anche al cuore. Dal 2002 è membro della prestigiosa Accademia Brasiliana delle Lettere. Paulo Coelho compare nel Guinness dei Primati per il maggior numero di traduzioni (53) di un singolo titolo (L’Alchimista) firmate in una sola seduta (45 minuti). Questo record è stato raggiunto durante una gara internazionale di “sedute di firma”, svoltasi alla Fiera del Libro di Francoforte nel 2003. Dietro lo scrittore c’è un uomo che ama leggere e viaggiare, un individuo al quale piacciono i computer, internet, la musica, il gioco del calcio, che adora fare passeggiate e praticare il kyudo – una disciplina orientale che unisce la pratica del tiro con l’arco alla meditazione. Ha sempre nutrito un profondo interesse per il cinema, e attualmente sta lavorando al suo primo progetto cinematografico, intitolato La strega sperimentale. Al mattino si alza sempre molto presto e, dopo una passeggiata di due ore, si dedica al lancio di 24 frecce con uno dei suoi tre archi. Insieme con la moglie Christina Oiticica, divide la propria esistenza tra Rio de Janeiro e l’Europa.

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