Buddy Miles (5 settembre 1947 - 28 febbraio 2008) era un batterista statunitense, il cui vero nome era George Miles.
MUSICA. IL DRUMMER STRONCATO DA UN INFARTO A 60 ANNI
È morto Buddy Miles, un genio della batteria
Il chitarrista Jimi Hendrix lo aveva voluto nella sua formazione “Band of Gypsys”
Buddy Miles, l’ex batterista della “Band of Gypsys”, uno dei complessi di Jimi Hendrix, è morto martedì ad Austin, in Texas, all’età di 60 anni, probabilmente a causa di un infarto. La “Band of Gypsys” è esistita per pochi mesi soltanto, a cavallo tra il 1969 e il 1970. L’unico disco, l’ultimo di Jimi Hendrix, era stato registrato live al Fillmore East di New York nel capodanno del 1970.
“A Jimi” aveva dichiarato in una delle poche interviste rilasciate “piaceva il mio stile ed apprezzava in particolare la mia capacità di eseguire ugualmente bene gli shuffle ed i blues. Rispetto a Mitch Mitchell, che rimane comunque un batterista straordinario, io sapevo suonare meglio il blues. Jimi era un genio, sicuramente il musicista più fenomenale con cui ho suonato. I libri non mentono quando lo definiscono il più grande chitarrista della storia del rock. Come individuo Jimi, pur avendo sicuramente una morale ed uno stile di vita diversi da quelli comuni, era comunque una persona estremamente umana”. In seguito Miles, considerato uno dei migliori batteristi jazz-funk, ha suonato con altri famosi chitarristi, come Jhom NcLaughlin, Mike Bloomfield (con cui creò Eletric Flag) e Carlos Santana.
Il decennio successivo ha visto consolidare il proprio prestigio con una serie di importanti collaborazioni con alcuni dei maggiori chitarristi della scena mondiale. Purtroppo negli anni ’80 Buddy, genio e sregolatezza, ha dissipato il proprio talento con una condotta di vita non proprio irreprensibile ed alcune disavventure giudiziarie lo hanno tenuto lontano a lungo dalla musica. Lasciati alle spalle gli anni bui, il corpulento batterista era tornato a suonare a livelli più che dignitosi, come hanno dimostrato le recenti tournee italiane in cui Buddy è riuscito a catalizzare l’attenzione del pubblico con la sua consumata abilità di show man passando con disinvoltura dalla batteria alla chitarra e dando prova di grande feeling.
Da “L’Arena” il giornale di Verona
MUSICA. IL DRUMMER STRONCATO DA UN INFARTO A 60 ANNI
È morto Buddy Miles, un genio della batteria
Il chitarrista Jimi Hendrix lo aveva voluto nella sua formazione “Band of Gypsys”
Buddy Miles, l’ex batterista della “Band of Gypsys”, uno dei complessi di Jimi Hendrix, è morto martedì ad Austin, in Texas, all’età di 60 anni, probabilmente a causa di un infarto. La “Band of Gypsys” è esistita per pochi mesi soltanto, a cavallo tra il 1969 e il 1970. L’unico disco, l’ultimo di Jimi Hendrix, era stato registrato live al Fillmore East di New York nel capodanno del 1970.
“A Jimi” aveva dichiarato in una delle poche interviste rilasciate “piaceva il mio stile ed apprezzava in particolare la mia capacità di eseguire ugualmente bene gli shuffle ed i blues. Rispetto a Mitch Mitchell, che rimane comunque un batterista straordinario, io sapevo suonare meglio il blues. Jimi era un genio, sicuramente il musicista più fenomenale con cui ho suonato. I libri non mentono quando lo definiscono il più grande chitarrista della storia del rock. Come individuo Jimi, pur avendo sicuramente una morale ed uno stile di vita diversi da quelli comuni, era comunque una persona estremamente umana”. In seguito Miles, considerato uno dei migliori batteristi jazz-funk, ha suonato con altri famosi chitarristi, come Jhom NcLaughlin, Mike Bloomfield (con cui creò Eletric Flag) e Carlos Santana.
Il decennio successivo ha visto consolidare il proprio prestigio con una serie di importanti collaborazioni con alcuni dei maggiori chitarristi della scena mondiale. Purtroppo negli anni ’80 Buddy, genio e sregolatezza, ha dissipato il proprio talento con una condotta di vita non proprio irreprensibile ed alcune disavventure giudiziarie lo hanno tenuto lontano a lungo dalla musica. Lasciati alle spalle gli anni bui, il corpulento batterista era tornato a suonare a livelli più che dignitosi, come hanno dimostrato le recenti tournee italiane in cui Buddy è riuscito a catalizzare l’attenzione del pubblico con la sua consumata abilità di show man passando con disinvoltura dalla batteria alla chitarra e dando prova di grande feeling.
Da “L’Arena” il giornale di Verona
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