domenica 30 marzo 2008

Alzheimer - Scoperte -

SCOPERTA IN GIAPPONE UNA SOSTANZA CHE POTREBBE CURARE L'ALZHEIMER

Presto la malattia di Alzheimer sarà sconfitta. Lo assicura un gruppo di ricercatori giapponesi - guidati da Ikuo Nishimoto, docente della facoltà di medicina dell'Università Keio di Tokyo – che hanno annunciato di aver individuato una sostanza, la umanina (Nh), una proteina contenente 24 unità di aminoacidi, che blocca la degenerazione delle cellule cerebrali provocata dal morbo. La notizia, anticipata dal quotidiano giapponese Yomiuri, sarà pubblicata martedì prossimo sulla rivista scientifica americana “Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America”.
La scoperta rappresenta un passo avanti fondamentale nella lotta contro il morbo di Alzheimer, malattia finora ritenuta incurabile, anche se, come hanno ammesso gli stessi studiosi, saranno necessari anni di test, probabilmente perfino 15, prima di poter stabilire se dalla stessa umanina è possibile ottenere direttamente una terapia per la malattia.
I ricercatori hanno individuato l'umanina osservando gruppi di cellule cerebrali di pazienti che resistono ai fenomeni degenerativi tipici del morbo di Alzheimer. Test condotti sui topi hanno permesso di constatare che le cellule cerebrali iniettate con umanina non sono soggette ai processi degenerativi del morbo riscontrabili invece nelle cellule non trattate con la sostanza.
Nuove sperimentazioni sono ora in programma su animali e persone e, malgrado il dovuto riserbo, lo stesso dottor Nishimoto ha affermato che questa scoperta costituisce "il primo passo verso la completa cura della malattia. Ormai è solo questione di tempo. La strada è aperta per la produzione di un farmaco che cura l'Alzheimer”.
Il morbo di Alzheimer colpisce gli anziani causando prima demenza e poi la morte. Sulla base di studi condotti in Italia, Giappone, Gran Bretagna e Olanda, si stima che il numero di malati oscilli dal 4,1 all'8,4% delle persone con più di 65 anni. Oggi ne soffrono più di quattro milioni di americani e un milione di giapponesi, mentre in Italia i malati di Alzheimer sono circa 450 mila, di cui 60 mila solo in Lombardia. Si prevede, però, che il loro numero raddoppierà nel 2020. Secondo la stima approvata negli Stati Uniti, i casi gravi rappresentano il 4% della popolazione sopra i 65 anni, che tradotto nella realtà italiana significa circa 500.000 casi.
“La differenza maggiore rispetto ai trattamenti fino a oggi preminenti - ha dichiarato Nishimoto al quotidiano Yomiuri - consiste nel fatto che la umanina è in grado di bloccare completamente la morte delle cellule cerebrali", riuscendo ad agire direttamente sui tre tipi di geni responsabili della malattia.
La scoperta, che verrà annunciata dalla rivista scientifica americana, conferma il Giappone come uno dei Paesi leader nella ricerca sull'Alzheimer.



Marco Fasolino - terzaet@

1 commento:

jack ha detto...

Davvero interessanti le ricerche nipponiche al riguardo.Sarebbe davvero bello ,in futuro,poter curare molte malattie irreversibili.L'importante,secondo me,sarebbe morire di buona vecchiaia.
Ciao Alfonso,interessante il tuo blog;)