La sonda Phoenix è atterrata su Marte
Autore: scienzetv
Data di creazione 26/05/2008 - 09:55
Autore: scienzetv
Data di creazione 26/05/2008 - 09:55
WASHINGTON, Usa -- Era l’una e 53 minuti di questa notte quando un segnale da Marte diceva che la sonda della Nasa Phoenix era atterrata sul Pianeta Rosso, esattamente nell’area prevista: la regione è nota come Vastitatis Borealis. Dopo pochi minuti ecco le attese immagini. I tecnici della Nasa hanno ricevuto la conferma dell’avvenuto atterraggio circa 15 minuti dopo che esso si era realmente verificato.
La prima foto esclusiva è puntata sui pannelli solari e mostra che si sono aperti regolarmente, sono puliti e riflettono la luce del Sole. La seconda è puntata su un piede della sonda, la sua posizione dimostra che Phoenix è adagiata sulla superficie del pianeta in modo corretto.Infine ecco il paesaggio tutt’attorno. Una distesa infinita di piccoli crateri e avvallamenti. Non vi sono massi significativi nell’area delle prime immagini, ma solo ciottoli non più grandi di qualche decina di centimetri.Gli esperti dell'agenzia spaziale americana hanno avuto la conferma che la sonda era approdata su Marte circa 15 minuti dopo l'effettivo atterraggio, in quanto questo è il tempo necessario ad un segnale radio per percorrere alla velocità della luce la distanza che vi è attualmente tra Marte e la Terra. Phoenix è atterrata sul Pianeta Rosso nella regione nota come Vastitatis Borealis, a circa 70 gradi di latitudine nord, molto vicino al Polo Nord quindi.Tra le persone che vi erano al Jet Propulsion Laboratory della Nasa, dove si segue la missione vi era anche l’Amministratore dell’Ente Spaziale Americano, Michael Griffin, il quale ha detto: “E’ la prima volta dopo 32 anni e solo la terza nella storia dell’esplorazione spaziale, che una sonda della Nasa è scesa per mezzo di un atterraggio dolce (senza cioè l’uso di air bag, sistema utilizzato per far atterrare i rover negli anni scorsi). Non posso essere più felice di così in quanto testimone di questo incredibile evento”. Ma c’è ancora un altro momento che è atteso con grande apprensione: la distensione del braccio robotizzato lungo circa due metri e mezzo che avrà il compito di campionare il suolo marziano per essere analizzato all’interno di un piccolo, ma sofisticato laboratorio presente a bordo di Phoenix. Il tutto dovrebbe avvenire entro i prossimi due giorni.Si cercherà la presenza di ghiaccio, fondamentale per la presenza della vita (già individuato da alcune sonde in orbita attorno al pianeta) e se questo dovesse esserci, le testimonianze passate o presenti di condizioni adatte alla vita, come la presenza di molecole di carbonio e idrogeno.Ma a Phoenix è richiesto anche lo studio dell’atmosfera, con dettagli ma rilevati da missioni precedenti. Un raggio laser iniziato nell’atmosfera e riflesso dalle particelle che la compone racconterà la reale composizione e presenza del pulviscolo atmosferico. La missione durerà almeno tre mesi, ma potrebbe essere prolungata nel tempo se gli strumenti di bordo dovessero continuare a funzionare regolarmente.
Luigi Bignami
Photocourtesy of www.nasa.gov
Fonte:http://www.scienze.tv/node/3929
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