lunedì 14 luglio 2008

I vulcani di Mercurio




I vulcani di Mercurio

di Claudio Elidoro - Fonte: Brown University

Fino a qualche mese fa era davvero un'impresa per i planetologi ricostruire la storia della superficie di Mercurio. A parte il fatto che le immagini di Mariner 10 acquisite nel corso del flyby del 1975 non coprivano neppure la metà della superficie del pianeta, la loro interpretazione era comunque problematica. Era infatti impossibile decidere se le regioni pianeggianti presenti sulla superficie di Mercurio fossero da ricondurre a fenomeni vulcanici oppure si trattasse di una conseguenza degli impatti.Il passaggio ravvicinato della sonda MESSENGER avvenuto nel gennaio di quest'anno, però, ha portato nuove importanti informazioni. Una prova tangibile è il numero di Science del 4 luglio scorso che si occupa dettagliatamente della missione MESSENGER pubblicando una decina di studi propiziati proprio dall'incontro della sonda con Mercurio. Una di queste ricerche, coordinata da James W. Head (Brown University), riguarda il ruolo del vulcanesimo nella formazione della superficie del pianeta.Le tracce più significative i ricercatori le hanno individuate ai margini del bacino Caloris, una struttura d'impatto tra le più grandi dell'intero Sistema solare. Grazie alle immagini ad alta risoluzione di MESSENGER (fino a 150 metri per pixel) è stato possibile individuare la presenza di camini vulcanici e appurare che alcune strutture superficiali sono direttamente riconducibili ad attività vulcanica. I ricercatori, infatti, hanno potuto riconoscere sia i resti di antichi flussi piroclastici sia le tracce di effusioni laviche che, come si è trovato sulla Luna e su Marte, hanno livellato la superficie riempiendo i crateri di impatto con uno strato di lava spesso anche due o tre chilometri.Secondo Head e collaboratori queste osservazioni, supportate anche dall'analisi della frequenza degli impatti, sono sufficienti a poter sostenere l'origine vulcanica di numerose regioni pianeggianti di Mercurio e dunque depongono a favore del ruolo cruciale giocato dal vulcanesimo nella storia geologica di Mercurio.Chi è scettico e desidera ulteriori conferme potrà contare sui prossimi due flyby di MESSENGER, uno previsto per il 6 ottobre di quest'anno e l'altro per il 29 settembre 2009. E, soprattutto, sul tanto atteso coronamento della missione con l'ingresso in orbita della sonda intorno a Mercurio nel marzo 2011.

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